Benefici del Clopidogrel associato all’Aspirina nei pazienti con infarto miocardico acuto


Nonostante i miglioramenti nel trattamento d’emergenza dell’infarto miocardico, la mortalità e la morbilità restano alte.

L’antiaggregante piastrinico Clopidogrel ( Plavix ) associato all’Acido AcetilSalicilico ( Aspirina ) ha prodotto beneficio nel trattamento delle sindromi coronariche senza sopraslivellamento ST, ma i suoi effetti nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento ST non sono ben definiti.

Lo studio COMMIT ( Clopidogrel and Metoprolol in Myocardial Infarction Trial ) ha preso in esame 45.852 pazienti ricoverati in 1250 ospedali entro 24 ore da un sospetto infarto miocardico acuto.

I pazienti sono stati asseganti in modo casuale ad assumere Clopidogrel 75mg/die ( n = 22.961 ) oppure placebo ( n = 22.891 ) oltre all’Aspirina 162mg/die.
Il 93% dei pazienti presentava sopraslivellamento ST o un blocco di branca, mentre il 7% aveva un sottoslivellamento ST.

I pazienti hanno continuato il trattamento fino alla dimissionne o per 4 setttiname, sempre in condizioni di ricovero ospedaliero.

Gli endpoint primari erano rappresentati da: 1) morte, reinfarto o ictus ( endpoint composito ); 2 ) morte per qualsiasi causa durante il trattamento.

L’analisi è stata effettuata secondo l’intention-to-treat.

I pazienti trattati con Clopidogrel hanno presentato una riduzione del 9% dell’endpoint composito ( morte, reinfarto, ictus ) rispetto al placebo ( p = 0.002 ), corrispondente a 9 eventi in meno per 1000 pazienti trattati per 2 settimane.

E’ stata osservata anche una significativa riduzione dell’incidenza di morte per qualsiasi causa ( 7.5% Clopidogrel versus 8.1% placebo; p = 0.03 ).

I dati dello studio COMMIT hanno indicato che in molti pazienti con infarto miocardico acuto, l’aggiunta di Clopidogrel 75mg/die all’Aspirina e ad altri trattamenti standard, come la terapia fibrinolitica, riduce l’incidenza di mortalità e di gravi eventi vascolari durante ricovero ospedaliero.

COMMIT Collaborative Group, Lancet 2005; 366: 1607-1621


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